Storiche Prospettive

Nell’arco delle celebrazioni attinenti il Bicentenaio della Città di Viareggio è stata inserita la personale di Andrea Pucci. La mostra è stata inaugurata e presentata ufficialmente il 31 gennaio ad ore 18,00 presso la storia Villa “Paolina Bonaparte” dalla scrittrice Elena Torre. Oltre ad interventi istituzionali,ci sono stati quelli dello scrittore Adolfo Lippi, del critico d’arte Lodovico Gierut e dello stesso artista. ha partecipato, quale ospite d’onore, l’attrice Marina Suma.

“Quale ne sia la dimensione, la tecnica e il soggetto, i suoi lavori legati a “Storiche Prospettive. Da Maria Luisa di Borbone a Lorenzo Viani”, offrono nell'arioso panorama temporale, l'esatto volto di chi egli sia, cioè a dire della costanza di un impegno che, rafforzandosi nel corso di pacate stagioni, ha saputo entrare in una tematica vastissima, dandole una propria soluzione. Possono essere i volti dei personaggi del suo viaggio, e cioè per dirne solo alcuni, Paolina Bonaparte, Galileo Chini, Domenico Rambelli, Giacomo Puccini..., le maggiori architetture cittadine, tipo la significativa riproduzione del progetto di Lorenzo Nottolini, o quella di piazza Shelley e di altre riprese oggi o riprodotte da vecchie foto, scorci marinareschi ariosamente solitudinali o con figure ben delineate o fermate nell'essenza, comunque l'espressione di Andrea Pucci va lodata giacché è entrata, pur in una verde età, in quel clima di positivi e noti concetti secondo cui la nobiltà del mestiere è tale – lo credo fermamente – quando la regola morale dell'impegno parte dal fatto puramente tecnico per coniugarsi all'arte (...)”.

“E' una passeggiata nel tempo raccontato e da alcuni ancora vissuto, un vecchio album di ricordi, nel quale è interessante notare come l'artista abbia abbinato il colore alle emozioni, come se, in modo credo consapevole, volesse scaldare il cuore di chi osserva e attirarlo nel dolce ricordo di uno sbiadito tempo passato. Le sue opere sono il racconto per immagini della nostra città della quale è riuscito a cogliere non solo l'aspetto mondano e culturale, ma anche l'anima profonda che la caratterizzava (...)."